Trani

La Basilica Cattedrale Romanica vista dal porto

Trani è una nota città d’arte per le bellezze artistiche ed architettoniche che richiamano ad un glorioso passato. Situata sulla costa adriatica 43 km a nord di Bari, è caratterizzata da un territorio pianeggiante in cui campeggiano i vigneti e gli oliveti. Sin dalle sue origini la città è stata un centro di primaria importanza in Puglia, tanto da ricoprire lo stato di capoluogo fino all’era napoleonica quando questo le venne tolto da Gioacchino Murat in favore di Bari (1808).

La Basilica Cattedrale Romanica

 
Del suo glorioso passato Trani conserva parecchi pregevoli esempi architettonici. Piazza Duomo è una delle più belle ed interessanti piazze di Trani. Essa è dominata principalmente dalla straordinaria facciata della Basilica Cattedrale Romanica, ed ha un panorama sul mare reso molto incantevole specialmente al tramonto, quando lo sguardo si spinge fino ad intravedere la sagoma del Gargano. Il più ammirato capolavoro d’arte di Trani è la Basilica Cattedrale Romanica, conosciuta anche coma come Cattedrale di San Nicola Pellegrino. Si tratta di un esempio di architettura romanica pugliese. La sua costruzione è legata alle vicende di San Nicola Pellegrino, svoltesi durante l’epoca della dominazione normanna ed è stata ricettacolo di insigni reliquie custodite presso la sottostante cripta, tra le quali si segnala il corpo della martire orientale Santa Febronia di cui si possono ancora oggi ammirare un pregevole reliquiario del XVIII secolo ed un dipinto ovale che la raffigurano, presso il Museo Diocesano. È stata costruita usando il materiale di tufo calcareo tipico della zona: si tratta della pietra di Trani estratta dalle cave della città, caratterizzata da un colore roseo chiarissimo, quasi bianco. Per la sua particolare posizione in riva al mare e con quell’agile campanile alto 60 metri, scrittori e poeti italiani e stranieri si sono sbizarriti a decantarne la bellezza, fino a definirla Regina delle Cattedrali di Puglia (F. Lenormant).
Oltre alla Cattedrale, Trani vanta un gran numero di chiese, per la maggior parte in stile romanico, che rappresenta lo splendore e lo sfarzo che aveva nel Medioevo. In tutto tra sconsacrate, demolite ed ancora esistenti se ne sono contante più di cento. Inoltre la città vantava la presenza di ben quattro sinagoghe di cui due sono andate perdute e le altre due ancora esistenti sono state riconvertite in chiese.

La chiesa di Santa Maria di Colonna

La chiesa di Santa Maria di Colonna, situata sulla penisoletta di Capo Colonna, è a poco più di un miglio dal centro della città, un tempo fuori dall’abitato urbano, ma adesso compresa al centro di una florida zona turistico-residenziale. Fu fondata, insieme all’attiguo monastero benedettino, tra la fine del sec XI e l’inizio del XII, dal nobile tranese Goffredo Siniscalco. La facciata principale si avvale di elementi decorativi tipici dell’architettura romanica: il rosone, un arco lavorato e sostenuto da agili colonnine, un architrave di finissima fattura (proveniente da un monumento pagano) e una serie di archetti pensili della cuspide. Nella Chiesa si conserva il Crocifisso ligneo del XV secolo, oltraggiato dai corsari saraceni e un prezioso altare donato dal Gran Duca di Toscana, in cambio delle reliquie di Santo Stefano, che qui si veneravano fino al 1684.
Attualmente il monastero è utilizzato per iniziative culturali, concerti di musica Jazz e Classica all’interno dello splendido chiostro o nel cortile esterno. Notevole è la veduta panoramica di cui si può fruire, salendo al pieno superiore, dal quale è possibile osservare la costa antistante il lungomare, sino alla villa comunale con la cattedrale sullo sfondo.

Il Castello Svevo

A poca distanza dalla Cattedrale sorge il Castello Svevo che, come dice il Chronicon di Riccardo di S. Germano, fu edificato tra l’anno 1233 e il 1249 dall’imperatore Federico II nelle forme tipiche delle fortezze medievali, sotto la direzione di Filippo Cinardo di Cipro. Con una superficie di circa dodicimila metri quadrati, è un patrimonio di arte e di storia. Le vicissitudini del castello in oltre sette secoli di storia sono molteplici. Esso venne adeguato nel tempo alle diverse destinazioni d’uso: inizialmente fu dimora favorita di Manfredi, che vi celebrò le nozze con Elena Comneno nel 1259. Trasformato e adeguato dagli angioini secondo le mutate tecniche belliche dall’architetto francese Pietro d’Angicourt, divenne prigione politica.
Dal 1586 al 1677 fu sede della Sacra Regia Udienza provinciale, istituzione amministrativa di notevole importanza. Ulteriori trasformazioni vennero eseguite in funzione dell’uso penitenziario (1844-1974). Oltre alle citate fastose nozze di re Manfredi nel 1259, vi si svolsero anche le nozze di Carlo d’Angiò con Margherita di Nevers nel 1268 e le nozze del principe Filippo d’Angiò, terzogenito di Carlo I, con la principessa Isabella, figlia di Guglielmo di Ville Harduine nel 1271. Nella sua lunga storia v’è anche da ricordare le tragiche vicissitudini della regina Elena e dei suoi figli, dopo la morte di Manfredi; l’impiccagione di Pietro Tiepolo, figlio del Doge di Venezia, su una delle torri che si affacciano sul mare; la detenzione di Syfridina, contessa di Caserta, dal 1268 alla sua morte, avvenuta nel 1279; l’uccisione di oltre venti liberali tranesi, ivi rinchiusi, da parte dei controrivoluzionari sanfedisti nel 1799.
Cessata nel 1974 la destinazione carceraria, il Castello venne sottoposto a completo restauro promosso dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici della Puglia, e nel 1998 aperto al pubblico.

Oltre alla Basilica Cattedrale, anche il centro storico di Trani merita una visita approfondita, poiché tra i suoi vicoli racchiude in sé molti elementi di storia, arte, archeologia (monumenti, chiese, palazzi). La zona ebraica con la Sinagoga e il suo Museo; la chiesa ortodossa di San Martino, la chiesa parrocchiale di San Giovanni ed altre presenze di confessioni religiose, fanno di Trani una città “ecumenica”. Poi, il Palazzo Beltrani con la Pinacoteca; la chiesa di San Giacomo; Vico S. Giovanni Russo, la curiosa stradina più stretta di Trani.
Via Zanardelli, la strada pedonale che collega il centro città con il porto, con i suoi vari pub e civettuoli negozietti di abbigliamento, sempre colma di gente specialmente nelle serate estive, quando si riversano su via Statuti Marittimi, cioè sul porto, la zona della “movida” per eccellenza. Tra ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie, e con uno sguardo sulla Darsena Comunale sempre stracolma di natanti da turismo, yacht e barche a vela, e di altre barche e gommoni, la movida prosegue fino a notte. Dalla parte più alta di piazza Gaetano Quercia (via San Giorgio) si gode un panorama mozzafiato.
Gli Statuti Marittimi di Trani, ossia gli Ordinamenta et consuetudo maris edita per consules civitatis Trani, furono promulgati nel 1063 e quindi costituiscono il più antico codice marittimo del mondo. La validità e universalità dei concetti stabiliti dall’antico codice tranese sono stati confermati da una sentenza della Corte d’Appello degli Stati Uniti d’America del 24 marzo 1999 in seguito al contenzioso sorto tra la RMS Titanic e la Cristopher C. Haver, in relazione ai diritti di immagine e recupero del relitto del Titanic affondato nel 1912 nell’oceano Atlantico, in acque internazionali.

La Villa Comunale

Dal Porto al Giardino del Mare (Villa comunale), vi sono pochi passi, perciò la “movida” si sposta qui per godere, specie in estate, la frescura e il magnifico profumo di piante e fiori.
E’ opportuna una pausa nella Villa se non altro per godere del panorama che spazia dalla Cattedrale alla penisola di Colonna. In essa è ubicato il monumento ai Caduti scolpito da Antonio Bassi scultore tranese, un belligerante cannone risalente all’ultima guerra che testimonia gli eventi bellici sofferti dalla Città nonché la raccolta di sei colonne miliari della via Traiana e a far scena di se la bella cassa armonica che fino a non molto tempo fa ha accolto bande musicali da ogni dove per il trattenimento domenicale dei cittadini.

Tra i lecci di Piazza della Repubblica, si erge imponente, su un piedistallo di oltre sette metri, la statua di Giovanni Bovio, opera dello scultore Ettore Ferrari. Nato a Trani il 6 febbraio 1837, Giovanni Bovio fu filosofo, giurista, letterato, uomo politico, drammaturgo, epigrafista. Si trasferì a Napoli nel 1869, dove morì il 15 aprile 1903. Nel 1899 la Città di Napoli gli conferì la Cittadinanza Onoraria. Nel 1876 Giovanni Bovio, repubblicano, fu eletto Deputato al Parlamento Italiano e questo mandato durò per otto legislature. La sua memoria storica lo ricorda seguace delle idee propugnate dal Mazzini, ma soprattutto come uomo integerrimo. << Nell'arengo politico portò la sua profonda onestà, difendendo tenacemente i suoi principi che s'informavano ai concetti che dalla sua filosofia derivavano e si prodigava in favore di quelle riforme che egli riteneva utili per il popolo… >> (Guido Spizzico, nel supplemento al n.51, anno IX, 1987 di Singolare Plurale). Tra le numerose epigrafi da lui scritte in varie circostanze per illustri personaggi, in varie località della penisola, si vuol ricordare in particolare quella stupenda che egli volle dedicare a se stesso e che il Comune di Trani appose sulla facciata della sua casa, al civico 80 di via Mario Pagano:
A te non oro, a te non il divino riso dei campi e il sole. A te la lieve luce d’una stanzetta e il pan breve. Te stesso a te: così disse il destino.

Tradizioni e folklore

La Processione dell'Addolorata

Come un po’ tutto il resto del meridione d’Italia, Trani vive momenti intensissimi durante i riti e le manifestazioni tipiche che si perpetuano da secoli.
Un periodo particolare suggestivo della tradizione tranese è la Settimana Santa, pertanto citiamo i Sepolcri del giovedì Santo, ossia la solenne esposizione dell’Ostia consacrata, pratica liturgica comune alla Cattolicità che prende il nome di “Sepolcro”. A Trani le varie parrocchie cittadine aiutate dalle rispettive confraternite si impegnano ogni anno preparando dei Sepolcri suggestivi che portano i cittadini tranesi a riversarsi nelle vie e a recarsi di chiesa in chiesa. La tradizione vuole che bisogna visitarne almeno sette.
Una delle tradizioni più suggestive che la città vanti è la Processione dell’Addolorata organizzata dall’Arciconfraternita SS. Addolorata che si svolge nelle primissime ore del mattino (solitamente dalle ore tre) del Venerdì Santo. La processione percorre quasi tutte le vie della città,visitando dieci dei quattordici Sepolcri delle chiese cittadine seguita da una numerosa folla di devoti e non. L’uscita della “Madonna di notte”, come chiamano semplicemente i Tranesi, è fissata alle tre del mattino dalla chiesa di Santa Teresa, che è la stessa dove si venera la statua che viene portata professionalmente.
Un’altra processione della settimana Santa è la Processione dei Misteri che si svolge alle ore 20.30 del Venerdì Santo, una processione di ben quattordici immagini sacre che parte dalla Cattedrale e si snoda per le vie più antiche di Trani alla quale partecipano tutte le confraternite cittadine ed è organizzata dalla Arciconfraternita del SS. Sacramento. Questa processione è nata per ricordare un miracolo eucaristico avvenuto in città nell’XI secolo, infatti il gonfalone nero che apre il corteo presenta la scritta “S.P.Q.R.” che indica la presenza dell’Impero Romano d’Oriente durante questo miracolo. Fino al 1986 veniva portato da quattro sacerdoti a piedi scalzi il Santissimo in segno di riparazione al miracolo ma attualmente, invece, viene portata una reliquia di un pezzo della croce. Questa processione ha spesso cambiato giorno infatti dal Giovedì Santo si è passati al Venerdì, in seguito al Sabato (per l’aliturgicità del giorno) per poi ritornare al Venerdì Santo (fino al 2006 alle ore 17.00).

Il SS. Crocifisso di Colonna

Il 3 maggio si festeggia il SS. Crocifisso di Colonna che ha origini antichissime in cui storia e leggenda si confondono. Si narra difatti che il 3 maggio del 1480 fu rubato dalla chiesa di Santa Maria di Colonna dai pirati un Crocifisso ligneo cui fu mutilato il naso del Cristo che prese a sanguinare e venne gettato in mare; così da quel lontano anno l’evento è ricordato ancora. La festa del S S. Crocifisso da vita ad una processione di barche che partendo dalla penisola di Colonna con il Crocifisso a bordo di uno dei pescherecci della locale marineria, si porta sino al porto dove è impartita la benedizione solenne alle acque tra fuochi pirotecnici e suono di campane, dopo di che la Sacra Immagine viene sbarcata sulla terraferma ed è effettuata la solenne processione con suon di banda musicale.

La festa di San Nicola Pellegrino

La festa patronale in onore di San Nicola Pellegrino, molto sentita dalla devozione tranese, si svolge negli ultimi giorni di luglio e i primi di agosto ed attira anche una molteplicità di persone dalle zone limitrofe oltre che turisti anche stranieri. Oltre alle processioni e alle iniziative culturali e religiose che durano per giorni, si organizzano gare e spettacoli pirotecnici, giri bandistici per le via della città e concerti. Il momento principale della festa è l’ultima domenica di luglio o la prima di agosto, quando vengono portate in processione per le vie della città il busto d’argento e le reliquie del santo, processione alla quale partecipano le massime autorità ecclesiastiche, civili e militari e tutte le confraternite della città. Per le strade del centro e lungo il porto è anche possibile fare piccoli acquisti tra le tradizionali bancarelle che accorrono numerose creando una sorta di fiera multietnica, nella zona a sud invece è possibile divertirsi nel Luna Park allestito nella periferia della città (Lungomare Sen.Francesco P. Mongelli – Zona Colonna).

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